Il carnefice dell'amore - psicologo-vomero.napoli.it

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IL CARNEFICE DELL'AMORE

Irvin Yalom, nel documentario che parla del suo lavoro e della sua vita, definisce sé stesso come il “carnefice” dell’amore. Così descrive il suo punto di vista sull’innamoramento, l’amore, la sessualità:
“Uno dei più grandi paradossi della vita è che l’autocoscienza genera ansietà, l’unione sradica l’ansietà in modo radicale eliminando l’autocoscienza. La persona che si è innamorata entra in uno stato beato di fusione, non riflette su sé stessa perché si chiede se il solitario ‘io’ può annullarsi in un ‘noi’, perciò si libera dall’ansietà ma perde sé stessa.”  Parlando poi dell’amore, che non necessariamente è quello riservato ad una persona singola ma l’amore come stare in relazione con l’altro da sé dice: “L’amore non è solo una passione che si accende tra due persone, c’è una infinita differenza tra ‘innamorarsi’ (cadere nell'amore/to fall in love) e ‘permanere nell’amore’ (restare nell'amore/staying in love). L’idea è che uno permanga nell’amore, non che si innamori, che cerchi di vivere in modo tale da apportare sempre qualcosa in più alla vita dell’altro”.
In merito alla sessualità Yalom parla di un paziente ossessionato dalla sessualità: “Il timore della morte, per alcune persone, può essere contrastato da un risveglio sessuale, è la nostra risposta vitale alla minaccia della morte, la sessualità è l’espressione dell’essere vivi.”

Da “In viaggio con Yalom” (Sabine Gisiger, 2014)


La ricerca dell’amore indifferenziato, fusionale e l’amore differenziato, in cui le foglie che cadono, diventano nutrimento per entrambi. In che modo la sessualità ed il suo dialogo aperto con la vita e con la morte, incontra chi ama?

Ilaria Notarbartolo
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